Verità e falsi miti sui nomadi digitali

Barranco de los enamorados

Da quando sono diventata nomade digitale, ho notato che alcune domande si ripetono. Quindi oggi vorrei rispondere ad alcuni quesiti e sfatare alcuni miti su questi nomadi digitali.

Ma quindi sei sempre in vacanza?

No. Cioè si mi piacerebbe ma no. Un nomade digitale può essere un freelancer che gestisce a proprio piacimento gli orario e le tempistiche. Oppure può essere un dipendente, come me, che si deve attenere agli orari aziendali. Il nostro ufficio può essere una stanza, una casa, un coworking, la spiaggia o il bar. In ogni caso siamo lavoratori, che lavorano, come altre persone solo che lo possiamo fare da qualunque parte del mondo e non sono all’interno di un ufficio.

Ma quindi sei ricca?

No. Anche questo mi piacerebbe ma personalmente no. O meglio, siamo ricchi dentro ma non sempre siamo pieni di soldi. Viaggiare non è sempre e solo sinonimo di costoso. Certo, se volete spostarvi in hotel di lusso, i soldi servono, ma più che altro dipende molto dalle vostre priorità, esigenze e dalle capacità che avete di adattarvi. Per esempio esiste il couchsurfing, il work-away, potete dormire in ostello, in appartamento, in un van o in case condivise. Personalmente ho trovato la giusta dimensione andando in appartamenti condivisi, quindi affittando solo una stanza e condividendo le aree comuni con altre persone, sconosciute. Oltre a questo si aggiunge il fatto che spesso si ha come priorità il viaggiare. Di conseguenza si riducono le uscite, lo shopping e le spese superflue o inutili.

Ma quindi viaggiare è sempre bello e senza problemi?

Dipende. La premessa è che per i viaggiatori è sempre bello, con i pro e i contro annessi. Però, per quanto riguarda chi viaggia per lungo periodo, soprattutto da solo come me, credo ci siano alcune considerazioni da fare. Per esempio c’è da tenere presente che nella città in cui si nasce e si vive, si lasciano i parenti, gli amici di sempre, la casa e la famiglia. A volte risulta difficile avere relazioni stabili. Quando ci si muove in un posto nuovo, per chi viaggia da solo, spesso non si ha nessuno e non si conosce nessuno. Bisogna un pò ricominciare una vita da zero. Cambiano le abitudini, la routine e a volte il cibo e l’alimentazione. In base a dove si va, c’è anche magari il cambio della lingua o degli orari. È tutto un incredibile cambiamento che non significa che sia un problema, solo che c’è da tenerlo in considerazione quando si valuta una vita di questo tipo. Per qualcuno potrebbe essere una difficoltà in più, per qualcun altro uno stimolo.

Ma quindi è tutta fortuna la tua e ti è piovuto dal cielo?

No. Non si tratta della ruota della fortuna, ma chi decide di diventare nomade digitale si impegna con tutte le proprie forze. Ci sono storie incredibili su internet, da chi fa un lavoro e molla tutto e cambia completamente mansione, a chi ha un percorso più graduale, come il mio. Chi vuole diventare un nomade digitale intraprende una scelta e struttura la sua vita e il suo cammino per il raggiungimento di tale obiettivo. La strada non è tutta semplice e in discesa come molti credono. Ma dietro si nascondono sacrifici e difficoltà.

Pubblicato da thelazysunflower

Sono Giulia e sono una nomade digitale. Nello specifico sono una web developer a cui piace viaggiare per lunghi periodi in posti soleggiati e caldi. Mi piace inseguire l'estate e adoro il profumo del mare. Presto particolare attenzione all'ambiente e utilizzo la poesia come valvola di sfogo.